Maso Agritur Acquastilla
livinGarda

Santa Massenza Capitale della grappa artigianale

DISTILLERIA GIOVANNI POLI S.MASSENZA
Via del Lago 3
38070 VALLELAGHI (TN)

Tel: 0461 864119
Fax: 0461 340773

(E-mail protetta)

Nasce a Santa Massenza la più antica ed affascinante storia della grappa artigianale.
Nel 1500 a Santa Massenza aveva sede l’azienda agricola “mensa vescovile” fonte di prelibatezze gastronomiche per le tavole del concilio di Trento (Michelangelo Mariani 1536). Il Principe Vescovo era l’unico che poteva distillare e regolava il commercio dell’acquavite.

Nel 1700 l’azienda agricola, da inventario vescovile disponeva di 2 alambicchi situati nel Palazzo del Vescovo, gestiti da uno gruppo di persone tra i quali un nostro antenato Antonio Poli (da La Valle dei Laghi Antonio Golfer). Gli abitanti del paese portavano le loro vinacce e ritiravano l’acquavite, in seguito i contadini cominciarono a produrre la grappa nelle proprie case e si registrarono le prime licenze sotto l’Impero Austroungarico. (1876 Distilleria Lorenzin ) In autunno ogni casa era una fucina alcoolica. Distillare con orgoglio, per ricavare sostegno anche economico, rispettando tempi e metodi dell’alambicco, ma pure le regole daziarie imposte dalla Guardia di finanza, la produzione della grappa è sempre stata rigidamente regolata. Un tempo (SOTTO IL DOMINIO ASBURGICO) il permesso per “la cotta delle vinacce” era dato a ore, con un limite per ogni distillata di 24 ore per distilleria . A Santa Massenza il tempo è sempre stato rispettato, questione di civiltà contadina, di rispetto delle regole. Così anche al giorno d’oggi, a distanza di più di tre secoli, alcune distillerie locali sono ancora in funzione con gli stessi rituali del passato, I Grappaioli organizzavano la ’24 ore no stop cominciando ad organizzare la stagione della legna. Tronchi di pino segati per tempo. Legno indispensabile come “carburante”, ricco di resina e quindi legname in grado di sostenere la fiamma del fuoco, che avvolgeva il paiolo e trasmetteva omogeneamente il calore alle vinacce ; fuoco gestito con esperienza per garantire una corretta distillazione. Santa Massenza ha scandito l’evoluzione stessa dell’arte distillatoria.


1700 Alambicco
del Vescovo

Alambicco di
Giovanni Poli

Ultimo alambicco creato
da Tulio Zadra 1985


I sui “mastri distillazioni” hanno ottimizzato le tecniche di cottura delle vinacce , quelle per recuperare i vapori pregni di alcool e gustare grappe sempre più sane e pure. Inizialmente i paioli erano posti direttamente sul fuoco. Inevitabili certe disfunzioni e la bruciatura delle vinacce stesse. Così l’arguzia e l’esperienza propria del Paese della Grappa hanno suggerito la costruzione di paioli immersi uno nell’altro, quello con la vinacce riscaldato a bagnomaria , da calore forte e dolce, per salvaguardare le potenzialità intrinseche delle vinacce. Altra grande intuizione, già negli anni ’40, l’inserimento tra il paiolo e la serpentina di una speciale “colonna” : i pregiati vapori salendo nella colonna di distillazione si purificano concentrandosi e , passando poi attraverso la serpentina refrigerata, concepiscono la grappa. Oggi questo sistema discontinuo a bagnomaria con tanto di “colonna” ideato da Tullio Zadra , (ramiere particolarmente legato alla Valle dei Laghi, che per Giovanni Poli ha costruito il suo ultimo alambicco) è stato arricchito da un particolare “duomo “ ricostruito, da Giovanni Poli, su modello di un antico alambicco trovato nel lago. Questo “duomo”, più grande di forma sinuosa consente una migliore prima deflemmazione. Lo stesso modello è stato riprodotto in seguito e diffuso in molte distillerie. Nel 1914 il nostro bis nonno Francesco apre una distilleria e successivamente i sui tre figli ne aprirono altri tre che si aggiunsero a quelle già esistenti, operarono così nel paese 12 distillerie fino agli anni 80 , attualmente le distillerie attive sono 5. Fino agli anni 50 Giovanni Poli lavora nella distilleria nella casa paterna , poi decide di dar vita ad una nuova distilleria, si adotta di un alambicco discontinuo a bagnomaria Tulio Zadra e inizia la sua attività vota alla continua ricerca della qualità nella tradizione.

Da sempre quindi, fuochi ,fumi e vapori nel Paese della grappa.



Distilleria
Giovanni Poli
Santa Massenza

La distilleria di Giovanni Poli, raccoglie l’eredità di intere generazioni di distillatori di Santa Massenza in Trentino, paese simbolo della grappa. Qui l’arte distillatoria è una tradizione centenaria, fino agli anni 80 erano ben 13 le distillerie artigianali che lavoravano contemporaneamente nel piccolo Borgo di Santa Massenza.Giovanni Poli negli anni settanta, in collaborazione con altri sui colleghi distillatori Italiani pionieri dell’innovazione, mosso dalla passione per il proprio lavoro, grazie anche all’intuizione e la ricerca della qualità, ha trasformato la grappa, che all’origine era considerata prodotto poco

pregiato in prodotto di grande eccellenza, riscuotendo approvazione e successo nelle nicchie enogastronomiche nazionali. La scelta della materia prima , l’adozione e l’ottimizzazione dell’ alambicco discontinuo a bagnomaria, ideato dal Ramiere Trentino Tullio Zadra, acconsente di mantenere l’essenze e fragranze naturali dei distillati. La distilleria di Giovanni Poli, ha mantenuto, nonostante le esigenze del mercato e la naturale evoluzione tecnologica, ,la filosofia e la manualità, elementi indispensabili per produrre dei veri prodotti unici e pregiati.


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31 Ottobre 2013

Cinque famiglie unite dalla grappa

 http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/05/08/news/poli-cinque-famiglie-unite-dalla-grappa-1.3954392

Cinque famiglie unite dalla grappa

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